Proseguono senza sosta i lavori per la rimozione del fango a Nonantola. Danni molto ingenti.

Prosegue senza sosta il lavoro di pulizia degli oltre 300 volontari delle squadre regionali della Protezione Civile giunte a Nonantola da Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna; oltre a loro, volontari di altre associazioni, amici e parenti delle persone colpite.

 Si tratta di interventi di svuotamento spesso molto lunghi, per questo al momento le squadre procedono il lavoro delineando le zone del territorio.

 Per quanto riguarda l’assistenza alla popolazione, 37 nonantolani attualmente si trovano ospitati in Hotel. Prosegue anche la raccolta rifiuti e del materiale danneggiato dall’esondazione

 I Vigili del Fuoco in queste ore stanno gestendo le richieste di svuotamento di scantinati allagati e continuano le operazioni di messa in sicurezza degli edifici.

 La Regione ha aperto un'inchiesta per appurare le cause della rottura dell’argine a Gaggio, non è stata aperta una cassa di espansione che da decenni non viene collaudata e avrebbe potuto essere decisiva.

Non sono le tane degli istrici il problema; lo ribadisce con forza Piero Milani del centro recupero fauna selvatica Il Pettirosso, spiegando che da molti anni la Provincia, con un finanziamento che arriva anche dalla Regione,  intervenga per presidiare e monitorare gli argini e spostare gli animali che scavano tane nei tranni meno ripuliti da arbusti e boscaglia. "Istrici non ce ne sono da tempo"- afferma Milani, puntando l'attenzione sui cambiamenti climatici, l'eccessiva urbanizzazione e i tempi troppo lunghi della burocrazia per i collaudi e l'ultimazione dei lavori già finanziati.