Un ventitreenne originario della Lettonia e residente a Carpi era stato costretto dai tre balordi a raggiungere uno scantinato sotterraneo, luogo di bivacco e di rifugio di fortuna. I tre gli avevano legato mani e piedi con fili metallici e corde e lo avevano sequestrato, picchiandolo con calci e pugni per tre ore e riprendendo tutto col telefonino. Il giovane è stato poi rapinato e lasciato solo; ferito e seminudo, è riuscito a liberarsi e chiedere aiuto a un residente in zona. I carabinieri lo hanno accompagnato in ospedale, prognosi di 20 giorni per lui a causa delle ferite riportate. I militari hanno individuato e arrestato i presunti aggressori dopo brevi indagini: si tratta di un tunisino di 21 anni residente a Carpi, con molti precedenti di polizia nonostante la giovane età; in casa nascondeva il telefono della vittima. Gli altri due sono un algerino di 24 anni senza fissa dimora e un italiano di 23 anni residente a Carpi. Questi ultimi si nascondevano in un appartamento abbandonato vicino allo scantinato dove sono avvenute le violenze. I tre si trovano ora in carcere per sequestro di persona, rapina e lesioni personali aggravate.