E’ di ieri la notizia dell’arresto in flagranza di reato di Andrea Rao, 49enne domiciliato a Maranello già noto alle forze dell’ordine, nel corso di attività investigativa per i reati di usura ed estorsione.
L’attività dell’Arma dei Carabinieri di Modena, coordinata dalla Procura della Repubblica, muove dall’esigenza di contrastare uno dei più insidiosi fenomeni criminali, quale quello dell’usura e delle estorsioni, che colpisce tutti i settori dell’imprenditoria nonché i singoli cittadini, danneggiando l’economia legale, in questo periodo già messa particolarmente sotto sforzo dai pur necessari provvedimenti di contenimento della pandemia. Ne parliamo con il Comandante provinciale dei Carabinieri di Modena, il Colonnello Marco Pucciatti.
“Quello di ieri è un arresto importante che fa luce su fenomeni purtroppo in aumento in questo periodo di crisi, l’usura e l’estorsione”
“L’attività che è stata portata a termine dall’Arma dei Carabinieri di Modena e di Sassuolo in particolare, coordinata dalla Procura di Modena, permette di fare luce su questo episodio, che evidenzia quanto l’inserimento della criminalità nel circuito economico e commerciale artigianale ed imprenditoriale della provincia non sia soltanto un’ipotesi. Sono tanti i player che si muovono in questo campo e l’Arma dei Carabinieri è al loro fianco: la Prefettura, le associazioni antiracket e antiusura, istituzioni cittadine, le altre forze di Polizia e la Procura. Il fenomeno sicuramente esiste ed è importantissima la denuncia della vittima contro l’estorsore o l’usuraio, perché, oltre a innescare la procedura investigativa di contrasto, permette di aprire alla vittima una serie di opportunità che, tramite la prefettura di Modena, sono percorribili per poi ottenere l’accesso a dei fondi specifici - come ad esempio il fondo di solidarietà - che permettono all’imprenditore di tornare nel circuito legale, di riproporsi con una solidità economica diversa e di ristabilire quell’equilibrio che era stato turbato nella libera concorrenza.”
“Le persone che si rivolgono a usurai ed estorsori non sono solo imprenditori, ma anche operai e padri di famiglia”
“Sì, quello che noi abbiamo notato e che stiamo analizzando insieme agli altri organi investigativi della Provincia, alla Procura e alla Prefettura è che sicuramente la pandemia ha creato un’ulteriore esigenza di inserimento di economia e di denaro nel circuito imprenditoriale. Laddove un sostegno è venuto meno, questo può aver dato la possibilità a queste figure criminali di innescarsi ed inserirsi nel circuito economico, aprendo nuove opportunità di welfare criminale. Noi sappiamo benissimo quali sono i settori dove queste persone vanno a inserirsi, riusciamo a monitorarle; la tensione è altissima e gli strumenti investigativi che ci vengono permessi oggi dal quadro tecnologico ci permettono di mantenerci sempre molto all’erta. In questo caso specifico, abbiamo arrestato un 49enne con già precedenti importanti. Le vittime accertate sono un imprenditore edile e un operaio, a dimostrazione della trasversalità del fenomeno e di come tutti quanti, soprattutto in questo momento, devono essere informati dell’opportunità che la denuncia può aprire loro. Noi siamo qui a disposizione, anche per conto della Prefettura, con appositi sportelli e appositi canali che permettono di arrivare al Commissario straordinario antirackert e antiusura, che è il principale player nel settore e rappresenta il Ministero dell’Interno.”
“Bisogna ricordare che se si chiede una certa cifra si può arrivare a dover pagare molto di più”
“Tutto questo dipende dagli accordi tra le parti. E gli accordi purtroppo vedono sempre uno sbilanciamento dell’equilibrio contrattuale a favore della figura criminale. In questo caso specifico, abbiamo accertato la possibilità di interessi talmente alti da essere al di sopra di qualunque altra nostra precedente esperienza investigativa. A fronte di un prestito di 30mila euro erano stati consegnati oltre 100mila nell’arco di 18 mesi con rate mensili. Stiamo ancora calcolando quello che può essere stato effettivamente il tasso usuraio applicato in base ai documenti contabili che abbiamo rinvenuto.”
Giada Chiari