In una settimana i casi di covid sono cresciuti del 33%, siamo all’inizio della terza ondata. Lo dice l’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe.
Intanto oggi le nostre province sono entrate il modenese in zona rossa, il reggiano in arancione scuro. Le scuole, dalle primarie all’università, sono da oggi in dad ma c’è una possibilità che forse in pochi sanno: se medici, infermieri, Oss, forze dell’ordine, insegnanti e altri cosiddetti “lavoratori chiave” lo richiedono, «ai loro figli deve essere garantita la didattica in presenza, così come agli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali». Lo stabilisce la nota 1990 del 5 novembre 2020 del Ministero dell’Istruzione.
“A me risulta che i colleghi si stiano muovendo nella direzione prevista, naturalmente a richiesta. - dice Lamberto Montanari, presidente regionale dell’associazione nazionale presidi, intervistato da Patrizia Santini- La richiesta da parte dei genitori deve essere fatta al dirigente della scuola. Perciò si si sta tentando di fare esattamente quello che è previsto con le difficoltà però che ne conseguono, vale a dire che i ragazzi di fatto sono isolati dentro la scuola, sono pochi, seguiti certamente dagli insegnanti, ma l’efficacia di questa azione è tutta da vedere. Si capisce il bisogno, ma il riscontro dell’efficacia non è un dato certo”