Arrivano meno soldi per i gestori degli impianti sciistici dell’Emilia Romagna dopo che sono stati cambiati i parametri per il calcolo della ripartizione dei fondi. A Trento e Bolzano andrà la maggior parte dei fondi, penalizzate le regioni a statuto ordinario.
“Arriverà poco e niente – spiega Luigi Quattrini presidente Federfuni Emilia Romagna - perché sabato pomeriggio è stato cambiato il decreto rispetto a quello emesso in un primo momento e con questi criteri alla regione Emilia Romagna arriveranno meno soldi.
Complessivamente sono tantissimi perché stiamo parlando di 700 milioni ma la suddivisione che deve essere fatta tra le regioni tiene presente solo quelle che sono le presenze turistiche alberghiere. In quasi tutta Italia ci sono pochissime presenze rispetto a quelle che ci sono in Trentino Alto Adige dove chiaramente c’è una affluenza maggiore. Così non si tiene conto di tutti pendolari e di tutti gli sciatori che si spostano nel fine settimana o in giornata”.
"Bene i ristori ma non c'è dubbio che per un settore letteralmente in ginocchio a causa della restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria", cioè il turismo, "occorre fare di più e meglio". Così l'assessore regionale al Turismo dell'Emilia-Romagna, Andrea Corsini, interviene ancora sul decreto legge 'Sostegni' appena approvato dal Governo, in appoggio alle associazioni di categoria interessate, come Federalberghi, che hanno fatto sentire in queste ore la loro voce. "Se la coperta è corta e ora non è possibile concretamente ripianare le perdite subite in questo anno abbondante dal comparto turistico- prosegue Corsini - bisogna perlomeno adottare azioni più incisive e corrette per sostenere le imprese". "Come ho già avuto modo di dire insieme al presidente Bonaccini nei giorni scorsi- prosegue l'assessore- occorre intervenire sulla liquidità, ad esempio con la proroga delle rate dei mutui e la concessione di prestiti, e con la copertura dei costi fissi, come quelli che gravano sugli immobili a partire dall'Imu, gli affitti, la Tari, più che proseguire sulla strada di ristori che al momento risultano insufficienti per la tenuta del tessuto imprenditoriale". E occorre, conclude CORSINI, "anche prevedere un arco temporale piu' ampio per queste misure perche' la strada da percorrere per uscire dall'emergenza sanitaria non e' immediata. Per permettere agli imprenditori dell'industria turistica di ripartire davvero bisogna quindi che le agevolazioni su liquidità e copertura dei costi fissi siano mantenuti almeno fino a fine anno"