Treni regionali pieni di ragazzi che hanno ripreso a spostarsi più numerosi verso le scuole. La situazione più difficile ci è stata segnalata tra Castelfranco e Modena, sui treni delle 7.13 e 7.19. I numeri però sono regolari ci dice Alessandra Coppa di Trenitalia Tper: “Con la ripresa delle scuole è aumentato il monitoraggio da parte di Trenitalia e Tper in merito al numero di presenze sui treni in particolare nelle fasce pendolari di studenti-lavoratori – spiega Coppa – Castelfranco è una delle stazioni maggiormente monitorate e la mattina abbiamo personale che segnala situazioni critiche ed invita gli utenti all’utilizzo migliore del servizio, in quanto i due treni maggiormente utilizzati partono a pochi minuti di distanza uno dall’altro.
Cosa prevedono ad oggi le norme sulla capienza dei treni?
Le norme prevedono che sui treni regionali possa salire un numero di persone pari al 50% dei posti per i quali il treno è omologato, in pratica posti a sedere più posti in piedi diviso due.
Questo significa che se tutte le persone che salgono volessero sedersi possono farlo. Potrebbe essere questo che ingenera la percezione che il treno sia pieno?
Questo può essere, in effetti sui treni la quasi totalità dei posti a sedere può essere occupata. Ci sono solo alcuni posti che vanno oltre il limite e sono evidenziati con adesivi rossi, dunque non occupabili. Allo stato attuale le persone ammesse corrispondono alla quasi totalità dei posti a sedere.
Non sarebbe possibile ridistribuire meglio i posti, permettendo a più persone di restare in piedi?
L’essere a sedere, sui treni, è la distribuzione migliore perché stare in piedi significa accalcarsi nei corridoi o nei vestiboli e questa sicuramente è una situazione più critica rispetto ad un corretto utilizzo dei posti a sedere. Quello che ci teniamo a raccomandare piuttosto è il rispetto di alcuni comportamenti: utilizzare per salire solo ed esclusivamente le porte di salita e scendere dalle porte di discesa. Quando si è bordo del treno seguire i percorsi a terra per arrivare alla porta di discesa più vicina. L’altra raccomandazione, che capisco sia difficile in un percorso così breve come tra Castelfranco e Modena, è quella di evitare il più possibile di salire e fermarsi nei vestiboli, creando un piccolo assembramento, quando abbiamo nei vari vagoni del treno un numero alto di posti disponibili.
Chiara Tassi