Si chiama certificazione verde Covid-19 ed è la versione italiana del green pass europeo che arriverà a giugno. Introdotto col decreto riaperture del 26 aprile, il pass verde, che certifica l’avvenuta vaccinazione oppure la guarigione dal Covid, servirà per spostarsi sul territorio nazionale quando si viaggia tra regioni di diverso colore. Spetta ai medici di famiglia il rilascio del pass? Lo abbiamo chiesto a Carlo Curatola, presidente dell’ordine dei medici di Modena. “Ogni medico risponde di fatto agli atti medici che porta a termine in prima persona, pertanto la risposta è no. Il medico di famiglia, se mai, potrà essere chiamato in causa su una certificazione di quelli che sono i vaccini che lui stesso ha somministrato al cluster che gli è stato assegnato, ovvero la categoria del personale scolastico. Per chi è stato ammalato di Covid, invece, un’altra motivazione valida che il green pass contempla, il dipartimento di sanità pubblica rilascia già un certificato di fine isolamento e questo al momento è sufficiente. Non è che un qualsiasi certificato medico abbia più valore di un documento ufficiale dalla sanità pubblica. Il Garante della Privacy è intervenuto a gamba tesa su questo argomento, rimarcando il fatto che i passaggi a tutela della privacy siano deficitari. Pertanto la condotta più giusta da tenere è aspettare chiarimenti ministeriali rispetto a questo tipo di certificazione, su chi la dovrà fare soprattutto. Di fatto a Modena siamo molto avanti perché sul fascicolo sanitario elettronico si trova già il certificato vaccinale ed è sufficiente scaricarlo.
Come medici di medicina generale vi aspettavate un coinvolgimento maggiore nella campagna di vaccinazione?
Auspichiamo che ci sia un progetto ben definito, i medici di famiglia si sono detti sempre disponibili, e lo abbiamo visto con le vaccinazioni al personale scolastico, aspettano però di essere coinvolti in maniera più strutturata in quanto progettare una campagna vaccinale richiede non solo tempo ma anche capacità di inserire nell’arco della propria attività lavorativa la seduta vaccinale che va contingentata ed è fatta di chiamate attive su pazienti che devono presentarsi ogni 15 minuti, ci vuole dunque un tipo di organizzazione che non può essere improvvisato.