L’obbligo di Green Pass è meglio della chiusura forzata. Ma non è una soluzione indolore, e avrà un grave impatto sulle attività economiche: Confesercenti stima che, a seconda della modulazione che verrà scelta, restringere l’accesso ai soli possessori del pass rischia di far perdere 1,5 miliardi di fatturato alle attività turistiche e pubblici esercizi, con una perdita di 300 milioni di euro di fatturato per i soli bar e ristoranti. “Favorire la massima copertura della popolazione con le vaccinazioni deve essere una priorità, ma non si utilizzi il certificato come arma, penalizzando ancora una volta in modo ingiustificato le imprese. In particolare, i pubblici esercizi che – stando alle indiscrezioni circolanti sulla stampa – sarebbero tra i primi ad essere sottoposti all’obbligo di Green Pass” – sottolinea Catia Fornari, neopresidente FIEPET Confesercenti Modena, la Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici. Occorre ricordare che una quota tra il 30 ed il 40% dei bar e dei ristoranti italiani ancora non ha dehors o tavoli all’esterno, il più delle volte perché non ci sono spazi esterni adeguati: in provincia di Modena percentuale è in linea con quella nazionale.
I ristoratori di Modena, in particolare chi non possiede un dehor, si dicono preoccupati per la possibile obbligatorietà del pass per accedere ai locali al chiuso. “Lo trovo ingestibile – spiega Danilo, da oltre 40 anni titolare dell’omonimo ristorante in via Coltellini - non penso che potranno accettare di fare una cosa del genere. Allora sarebbe da fare ovunque, nelle aziende, nei negozi. Io credo che sia impensabile, come dovremmo compèortarci nei confronti dei clienti? Farne entrare uno sì e l’altro rimandarlo a casa perché non è vaccinato? Non riesco proprio a capire la logica…Proprio adesso che, dopo mesi di chiusura, ci stiamo riprendendo. Iniziamo a rivedere ai nostri tavoli i turisti stranieri che si fermano in città e di questo ne guadagna tutta Modena. Il green pass è difficile da gestire e penalizzante per tutti noi”.