Sequestrati beni e conti bancari per 30 milioni di euro, sono 23 gli indagati. Si tratta di persone affiliate alle ‘ndrine dei ‘Piromalli’ di Gioia Tauro e dei ‘Mancuso’ di Limbadi. Tra le vittime del clan anche l’ex portiere del Modena Marco Ballotta.
A Reggio Emilia c’è stata una perquisizione oltre a 4 sequestri di società nel settore del packaging e della logistica. A Modena coinvolti un commercialista e un avvocato calabresi, entrambi interdetti per un anno dall’esercizio della professione.
La Ndrangheta ripuliva i soldi sporchi comprando immobili, ristoranti e imprese: “Questa indagine conferma che in territori come quello dell’Emilia Romagna le mafie esistono, le mafie operano, lo fanno sottotraccia, lo fanno senza chiasso, senza rumore. - ha detto in conferenza stampa il comandante regionale della Guardia di Finanza regionale Ivano Maccani- Le indagini hanno consentito anche di fotografare un fenomeno particolare: in sostanza questi soggetti ‘ndranghetisti operavano in piccoli gruppi, piccole cellule, guidate da boss che assumevano la funzione di manager, manager assetati di investimenti. Il potere delle mafie non si misura più con il numero di omicidi, il numero di episodi di racket, ma puntando i riflettori sui patrimoni che rappresentano la vera forza delle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Il nostro obiettivo è portare via i patrimoni alle mafie per restituirli alla società civile, che è il solo modo per indebolire le compagini mafiose”.