Si indaga su un terzo uomo per la morte della donna il cui corpo è stato trovato carbonizzato venerdì scorso nelle campagne di Concordia: si tratta di un altro collega di lavoro, anche lui impiegato alla Wam di Cavezzo. La targa di un’altra auto è stata infatti ripresa quella stessa notte ad uno dei varchi elettronici che controllano il luogo vicino a dove è stato ritrovato il cadavere. Nei giorni scorsi i ris di parma hanno effettuato un sopralluogo all’interno della ditta di verniciature. Il clima nel reparto dove Alice lavorava è teso e i colleghi sono sconvolti dell’accaduto, un giallo –dicono – che va risolto in fretta.
Giada Chiari ha raggiunto al telefono Stefano Draghetti, responsabile risorse umane della Wam…
"Non sono giorni sereni, ci auguriamo che questa storia arrivi presto ad una conclusione. Non abbiamo fatto particolari riflessioni su questo terzo sospettato in quanto non abbiamo elementi ne per escludere ne per confermare questa ipotesi. Ci stringiamo attorno al ricordo di Alice e siamo vicini alla famiglia per quanto possibile".
Oltre alle immagini delle telecamere fondamentale sarà l’analisi del dna delle persone coinvolte e la comparazione con eventuali resti trovati sulla macchina.
Intanto ieri è stata ascoltata in caserma a Modena dai carabinieri Patrizia Montorsi, la madre della 32enne. La donna è arrivata sul posto accompagnata dal fratellastro di Alice, Matteo Marzoli:“Io non conoscevo nessuno dei colleghi di mia sorella, non possiamo rilasciare alcun tipo di dichiarazione, non ci sono notizie ufficiali. Io e il marito di mia sorella ci sentiamo, ci sosteniamo e pensiamo alla bambina.La speranza è che il colpevole venga preso, non tanto per mia sorella perché ormai per lei non si può fare nulla, ma per altre donne che hanno la fortuna di essere in vita, salviamo chi ancora la vita ce l’ha.”