È allarme incidenti stradali in Emilia Romagna: dai recenti dati Istat emerge il preoccupante aumento del 30% dei sinistri nella regione rispetto al 2020. Grave anche l’incremento del 26% dei morti in strada, di cui sempre più sono ciclisti.
Questi dati preoccupano ma non stupiscono Eugenio Ferretti, presidente Fiab Modena (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta): “Sono segnali evidenti che la nostra città è sbagliata e la nostra viabilità è progettata solo per automobili. Si lascia più spazio alle auto che ai pedoni, tra cui ci sono persone disabili e anziani. Vantiamo il record di ciclabili ma bisogna vedere come sono fatte, spesso sono fatiscenti.”
Tra le possibili soluzioni pensate per aumentare la sicurezza stradale c’è il tema delle zone 30, molto discusso nelle ultime settimane in varie città della regione: “La città dovrebbe essere un’unica zona 30, – afferma Ferretti - tutte le zone a forte passaggio di persone dovrebbero essere a 30 km orari a eccezione di zone di alto scorrimento a 50 km orari. Tra l’altro, più ciclisti ci sono sulla strada più sicurezza c’è per tutti, questo perché in presenza di ciclisti tutti stanno più attenti e la strada diventa meno pericolosa. In un anno, se si attuano misure di sicurezza e attenzione a pedoni e ciclisti, si dimezzano le morti sulle strade.”
Tra le cause principali degli incidenti stradali che coinvolgono i ciclisti, vi è la distrazione dei conducenti causata spesso dall’uso indebito del telefono e dall’uso di cuffie che isolano dai rumori esterni: “La gente non guarda dove va ma guarda il telefono, girano di notte senza fanali, non guardano la strada prima di attraversare: sono tutti atteggiamenti da condannare e da correggere. C’è anche da dire però – conclude Ferretti - che il 99% degli automobilisti oltrepassa i 50 km orari, non rispetta le precedenze e sosta sulle ciclabili. C’è una grande maleducazione generalizzata tra gli autisti, le strade sono fatte solo per le auto e questo costringe i pedoni ad arrangiarsi come possono.”
Giulia Martinelli