Non si trovano ginecologici per far nascere i bambini e chi va in pensione non viene sostituito. A causa di queste difficoltà, ha comunicato l’Ausl, si deve procedere con lo stop ai parti, per cui occorrerà scegliere altri ospedali. A Mirandola continuerà però ad essere garantita l’assistenza pre e post parto.
"Ci eravamo preparati, ma non ci aspettavamo che la risposta fosse “abbiamo fatto tutto il possibile, finché non troviamo del personale da assumere voi siete sospesi”. -ha detto il sindaco di Mirandola Alberto Greco intervistato da Chiara Tassi- Noi sindaci presenti ci siamo opposti, abbiamo detto che non ci va bene, ne prendiamo atto perché non possiamo fare diversamente ma ci opporremo in tutti i modi. La soluzione alternativa ci potrebbe essere: negli ospedali dove c’è un numero di ginecologi sufficienti qualcuno venga distaccato sul territorio di Mirandola. Così il punto nascita potrebbe rimanere aperto in attesa di vedere se ci saranno assunzioni".
Vi hanno dato dei tempi?
No, è sospeso sine die. Ci hanno detto “quando troveremo e saranno assunte persone nuove che andranno ad aumentare i medici che sono in servizio”. Tenga presente che su Mirandola c’è una ginecologa –la dott.ssa Tavernari – che il 31 dicembre andrà in pensione.
Non potrebbe essere anche una questione di numeri? Quanti parti avete all’anno nell’ospedale di Mirandola?
Il numero dei parti delle donne presenti sul territorio di Mirandola supera abbondantemente i 500 all’anno, anche se sulle carte ne risultano 300. Ma il motivo c’è: i parti vengono deviati in altri ospedali, anche a Pieve di Coriano, una struttura che è fuori distretto e fuori regione.
Sono dirottati o sono le mamme che scelgono di andare a partorire da un’altra parte?
No no, glielo dicono apertamente. C’è stata la testimonianza di due donne che dovevano partorire, gli hanno detto “decidete dove andare a partorire ma non andate a Mirandola”.
Adesso come intendete procedere?
Noi non possiamo assumere direttamente dipendenti, è l’Ausl che deve farlo. Quindi stiamo sul pezzo cercando di contestare fatti come questo, che portano ad un depauperamento dell’ospedale di Mirandola. Se facciamo i concorsi ma non si trova nessuno si chiude il reparto. Chiuso questo, c’è anche il pronto soccorso che è in difficoltà…