Unimore e Confesercenti provinciale di Modena si uniscono rilevando l’esigenza di attivare una collaborazione che unisca sempre più il mondo accademico, le istituzioni pubbliche e l’impresa privata.
Abbiamo intervistato Elisa Martinelli, professoressa del dipartimento di Economia Marco Biagi di Unimore, per saperne di più:
Come è nata questa collaborazione tra Confesercenti e Unimore?
“La collaborazione nasce all’interno di una politica di Unimore che è tesa ad istituzionalizzare rapporti che erano già in essere ma che magari davano vita ad iniziative temporanee o più spurie. Con questa convenzione l’obbiettivo è di lavorare a 360 gradi mettendo insieme i nostri punti di forza.
Da soli oggi non si riesce ad essere competitivi, occorre unire le forze per cogliere le nuove sfide: la digitalizzazione, il tema della sostenibilità e transizione ecologica e l’impatto che possono avere disastri naturali come la pandemia, o causati dall’uomo come la crisi in Ucraina.
Il progetto -continua Elisa Martinelli- è quello di poter contribuire grazie ai ricercatori e al personale amministrativo di cui dispone Unimore, per accompagnare Confesercenti nel suo ruolo di sostegno e guida alle esigenze delle imprese del settore terziario."
Dal punto di vista degli studenti questa collaborazione ha dei vantaggi? ad esempio la possibilità di fare stage presso Confesercenti provinciale di Modena?
“Si, il nostro obbiettivo è quello di ampliare le possibilità di internship in Confesercenti e nelle imprese associate ma anche di portare delle testimonianze all’interno delle nostre aule, invitando alcuni imprenditori, particolarmente dotati di visione, per condividere con gli studenti le loro esperienze.
Occorre poi sottolineare che, avendo vari dottorati di ricerca, si può pensare anche ad un miglioramento delle qualità e delle competenze di Confesercenti e imprese associate.
Inoltre -conclude Elisa Martinelli- si vuole promuovere una sensibilizzazione all’autoimprenditorialità degli studenti stessi consentendo un miglioramento nel trasferimento tecnologico, nel favorire la open innovation delle imprese e tutti i vari aspetti di social innovation nei territori e nelle comunità socio-economiche di riferimento."