150 grammi di cocaina, 107 per l’eroina, 246 per la marijuana e 386 per l’hashish: sono questi i nuovi limiti decisi dalla Corte di Cassazione per l’uso personale di sostanze stupefacenti.
Quantitativi molto alti che permettono agli spacciatori di proseguire la loro attività illecita senza il pericolo di essere fermati dalle forze dell’ordine e processati per detenzione ai fini di spaccio. Sono sempre più le lamentele da parte dei cittadini di un mancato contrasto allo spaccio soprattutto in alcuni quartieri della città, ma in questo caso è la legge stessa a legare le mani alla polizia, come afferma critico il segretario provinciale del Siulp (Sindacato di Polizia) di Modena Roberto Butelli: “è la norma a essere sbagliata: non c’è alcuna responsabilità da parte di polizia o magistratura se la norma prevede che davanti a determinati quantitativi non si possa procedere all’arresto o alla condanna.
La norma sulla detenzione ai fini di spaccio di sostante stupefacenti è troppo blanda: gli spacciatori sono bravissimi a capire dove sono le maglie larghe della legge e ne approfittano per spacciare a cielo aperto.
È sì un fatto di controllo del territorio, e noi ce la mettiamo tutta, ma purtroppo è anche la legge che mette un grosso ostacolo all’attività di polizia e magistratura”.
Questi limiti sono stati alzati recentemente?
“A fine 2022, la Corte di Cassazione partendo da 400 casi di condanna per detenzione a fini di spaccio ha preso in considerazione i quantitativi posseduti delle singole persone e sulla base dei principi attivi delle sostanze ha indicati i nuovi limiti per il possesso di sostanze stupefacenti. Sono molto più elevati rispetto a prima e uno spacciatore di strada sa che ne deve tenere una minima quantità addosso in modo da non essere mai arrestato.
Continuando ad alzare i limiti delle sostanze che possono essere detenute per uso personale – conclude Butelli - si fa di fatto una liberalizzazione dell’uso di droghe”.
Giulia Martinelli