Con più aule, laboratori rinnovati e spazi più ampi per l’insegnamento e per la progettazione, l’ente di formazione ForModena è pronto ad accogliere gli allievi nella nuova sede di viale Trento Trieste 37 inaugurata questa mattina con una cerimonia alla quale hanno partecipato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e l’assessore alla Formazione della Regione Emilia Romagna Vincenzo Colla, insieme al presidente di ForModena Francesco Ori e alla direttrice Francesca Malagoli. La nuova sede, collocata nell’edificio che ospita anche il garage Ferrari, è dotata di tre aule corsi e due laboratori informatici, oltre a una sala consultazioni e a uno spazio relax al piano terra, mentre al primo piano ci sono sette uffici, per oltre venti postazioni di lavoro, e una sala riunioni. Curata dalla società di trasformazione urbana CambiaMo, la rifunzionalizzazione degli spazi ha richiesto un investimento complessivo di 265 mila euro finanziato da Comune, ForModena e anche grazie alle risorse messe a bando dalla Regione. I locali sono concessi dal Comune a ForModena per nove anni rinnovabili a canone agevolato.
“Con l’inaugurazione di oggi – ha detto il sindaco Giancarlo Muzzarelli – prosegue la lunga e importante storia della formazione professionale pubblica nella nostra città che l’amministrazione ha sempre sostenuto e che continua a sostenere restando dentro a ForModena perché crediamo nel lavoro che svolge e anche questa nuova sede lo dimostra. Sono locali del palazzo Ferrari, io ringrazio Piero Ferrari per la scelta coraggiosa che ha fatto, noi abbiamo preso anche i suoi uffici e li abbiamo trasformati e soprattutto mi preme sottolineare che anche Enzo Ferrari è partito da qua e mi pare che sia qualcosa di straordinario”.
La direttrice, Francesca Malagoli, ha ricordato gli ambiti nei quali opera ForModena: sociosanitario, competenze multimediali applicate alla valorizzazione del patrimonio culturale, moda, biomedicale, azioni di accompagnamento al lavoro anche per persone con disabilità, fragili e vulnerabili. “Sono persone che devono semplicemente riscoprire i propri talenti e trovare la propria strada”.
Direttrice, cosa si prova a passare da una zona degradata come l’R-Nord, dove siete stati tanti anni, ad una prestigiosa come questa?
“E’ un momento di grande soddisfazione – sottolinea Francesca Malagoli - non immaginavamo che avremmo avuto una sede così bella in una zona vicina al centro ma facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto. Penso che sia un valore aggiunto perché chiaramente, quando le persone arrivano, trovarsi in un posto così bello e dotato di aule luminose, migliora l’esperienza formativa nel suo complesso e anche per noi che ci lavoriamo effettivamente è un bel passaggio e siamo molto soddisfatti”.
Giada Chiari