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Modena Economia Maxi rincaro della bolletta energetica: "Peserà su famiglie già in difficoltà e aziende"

Maxi rincaro della bolletta energetica: "Peserà su famiglie già in difficoltà e aziende"

Lo dice Marco Vignola, responsabile energia dell'Unione Nazionale Consumatori

Lascia un commento | Tempo di lettura 244 secondi Modena - 15 Sep 2021 - 09:56
I maxi rincari sulle bollette dei prossimi mesi –secondo Coldiretti si parla di un aumento di circa 500 euro a famiglia- avranno ricadute, in particolare sui nuclei familiari vulnerabili e sulle aziende. 
A dirlo Marco Vignola, responsabile energia dell'Unione Nazionale Consumatori, intervistato da Chiara Tassi:
 
Questo stimato 40% di rialzi dei costi dell’energia sarà poi un effettivo rincaro che gli italiani si troveranno in bolletta?
"Sicuramente no. Bisognerà fare i calcoli precisi e ci penserà l’Autorità di Regolazione dell’Energia sulla base degli acquisti fatti sul mercato nello scorso trimestre. Poi ci sarà sicuramente un intervento dell’Autorità e del Governo per agire sulle altre componenti di costo delle bollette ed evitare così un aumento così alto".

A che cosa sono dovuti questi rincari?
E’ stata praticamente la tempesta perfetta. Sono intervenuti più fattori, in primis l’andamento del mercato, unito ad una serie di cause che si sono tutte concentrate nello stesso periodo. In particolare la ripresa dei consumi, che di fatto è una buona notizia, ma che ha fatto schizzare in alto la domanda di energia elettrica e gas. Lo scorso, poi, abbiamo avuto un inverno molto freddo, che non ci ha consentito di stoccare tutto il gas necessario per l’inverno in arrivo, e anche questo fa aumentare ora la domanda di gas. L’energia poi che utilizziamo si produce ancora per la maggior parte tramite gas metano, e l’aumento della domanda ha fatto schizzare il prezzo in borsa alle stelle, raggiungendo valori mai visti prima. 
A tutto questo si è aggiunto poi anche un aumento dei prezzi dei crediti di CO2, quel sistema che l’Europa ha messo in campo per cercare di limitare le emissioni di gas alteranti e quindi per cercare di evitare il disastro ecologico-ambientale. Detta in parole povere: sono tanti gli stati che cercano crediti e pochi quelli che ne hanno da vendere e anche questo ha contribuito a far aumentare i prezzi.

Su chi ricadranno maggiormente questi rincari?
Sicuramente sulle fasce deboli, perché è chiaro che l’utilizzo dell’energia elettrica e del gas è indipendente dal reddito di una famiglia. Le famiglie povere consumano come, se non più, delle famiglie ricche. 
Poi ovviamente avranno ricadute sulle imprese, perché il costo dell’energia è lo stesso per il consumatore domestico e per le aziende, si consuma lo stesso bene. 

E questo immagino avrà ricadute anche sul prezzo dei beni al consumatore finale…
Chiaro che nel momento in cui ci fossero degli aumenti di un servizio e questo servizio è determinante per la composizione del prezzo del prodotto finale, l’azienda non può far altro che scaricare sul costo del prodotto che vende, il sovraccosto che ha avuto, è una legge di mercato.     

A questo punto quindi che cosa possiamo fare, dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico?
Per quanto riguarda le bollette degli italiani quello che noi abbiamo sempre chiesto -e che probabilmente questa volta si farà- è spostare tutti gli oneri che non sono legati al consumo e all’energia – ad es. gli oneri di sistema- dalle bollette alla fiscalità generale, anche per una questione di equità, per poter far pagare a ciascuno in base al proprio reddito. E questo potrebbe essere un intervento immediato. 
Per quanto riguarda il futuro è necessario avere sempre meno dipendenza dall’estero e dalle fonti fossili, quindi spingere con la transizione energetica da un lato con l’efficienza, per ridurre i consumi alla fonte, dall’altro aumentando le quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. 

E sul nucleare?
Su questo c’è un dibattito purtroppo anche poco chiaro, perché si è parlato di nuovo nucleare che forse fra 15 anni esisterà. Ad oggi non ha alcun senso parlare di nucleare perché non abbiamo ancora le tecnologie sicure per evitare i problemi connesso con questo e che ben conosciamo, come gli incidenti o più semplicemente la gestione delle scorie. Si pensi che, come Italia, non esiste ancora un sito unico di stoccaggio delle scorie nucleari che già produciamo, immaginare di produrne altre è una cosa fuori dal mondo. 
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