Una delegazione di ristoratori emiliano romagnoli è scesa oggi a Roma con richieste precise per il nuovo Governo, a partire da una maggiore chiarezza sulle regole da seguire e sui cambi di colore della regione che – dicono- “non possiamo imparare sempre quando già abbiamo rifornito i nostri locali per il servizio. Serve programmazione”. Chiediamo chiarezza anche nel nuovo DPCM - spiega Roberto Moncata del ristorante Trattoria Urbana di Modena - chiediamo di poter continuare a lavorare in sicurezza. Ci hanno fatto spendere dei soldi per sanificare e tutto il resto a questo punto vogliamo vederci chiaro e trovare soluzioni diverse.
L’obiettivo potrebbe essere quello anche di tenere aperto la sera?
Sì, una volta tornati in zona gialla, chiediamo di poter ampliare gli orari di apertura per la clientela in modo tale da non aver sovraffollamento. Una volta che una persona va in un ristorante a pranzo non vedo perché non ci possa andare la sera.
Per quanto riguarda i soldi, i ristori fanno fatica ad arrivare mentre le spese continuano ad esserci, avete addirittura pagato la Tari quando eravate chiusi. Cosa chiedete al Governo?
La manifestazione di oggi è anche per capire quando arriveranno i ristori promessi, l’ultimo che abbiamo ricevuto risale a dicembre ed è relativo al periodo di novembre. Come tutti sanno le spese per un ristoratore anche se il locale è chiuso sono ingenti e ammontano a circa 5mila euro al mese. Sul poco anticipo rispetto alla comunicazione del cambio colore della regione, inoltre, non riusciamo proprio a capire perché se si torna in zona gialla questo avvenga sempre di lunedì mentre il ritorno in zona arancione, che per noi significa chiusura, parta sempre da domenica compresa che per noi è il giorno di maggiore incasso. Vogliamo chiarezza anche su questi aspetti perchè ci sentiamo presi in giro.
Chiara Tassi