Caro gas e settore ceramico
Le difficoltà non mancano ma, nonostante tutto, c’è ottimismo tra gli imprenditori.
"Fortunatamente sono a conoscenza di alcune chiusure nel periodo festivo ma per investimenti, ristrutturazioni e rilancio dei piani aziendali: c’è un ottimismo da parte degli imprenditori della ceramica che fa ben sperare. -dice Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica, intervistato da Chiara Tassi - Ci auguriamo che questo rallentamento di mercato duri poco.
Cosa ne pensa del price cap deciso dall’Unione Europea e che diventerà operativo da metà febbraio?
Price cap è quasi una presa in giro, parliamo di 1,80 euro al metro cubo, adesso siamo decisamente più bassi: hanno stabilito un price cap altissimo.
Non siete soddisfatti quindi?
No, dell’Europa assolutamente no. I prezzi del gas li hanno lasciati andare alla deriva senza alcun controllo, e gli organismi di controlli ci sono e li paghiamo ma non hanno funzionato o non si sono attivati.
Sul gas è nata una speculazione che rasenta il furto.
Queste impennate provocano anche una calo di competitività nell’export?
Andare a “combattere” con gente che produce col gas a 30 centesimi mentre noi lo paghiamo 120 è difficile, molto difficile. Entrano paesi con competitività diverse, prodotti con competitività diverse. Ad esempio un grandissimo gruppo che fa distribuzione sta pensando di spostarsi dalla ceramica all’LVT, una finta ceramica in plastica.
Cosa si augura per il prossimo anno?
Che il 2023 ci porti alla fine di questa guerra, che già vorrebbe dire tantissimo.