Padre e figlio hanno patteggiano rispettivamente pene di un anno e sei mesi e un anno e quattro mesi. Ieri la sentenza dopo due anni dalla denuncia della giovanissima marocchina che non voleva piegarsi al volere dei genitori e rispettare le rigide regole di vita che le loro origini impongono.
La ragazza, 16 anni all’epoca dei fatti, desiderava poter vivere come le amiche l’età della spensieratezza.
Per piegarla al loro volere il padre padrone e il fratello la maltrattavano pesantemente ogni giorno, fisicamente e verbalmente fino a che la ragazzina si è rifugiata da un’amica e ha chiesto aiuto.
Dopo un periodo di allontanamento protetto, la giovane, oggi 18enne, è rientrata nella famiglia e sembrerebbe che si sia creato un equilibrio nuovo tra lei e i familiari.