Due indiani, uno residente a Modena e uno a Verona, vendevano patenti a indiani e pakistani, residenti fra Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, sostituendoli durante i corsi di guida e gli esami teorici e pratici.
I due indiani si sostituivano materialmente ai candidati che avrebbero dovuto sostenere gli esami di guida, presentandosi presso le sedi d’esame ed esibendo documenti d’identità falsificati.
Gli esaminatori degli Uffici della Motorizzazione Civile di svariati capoluoghi del Nord Italia, ignari della truffa, al superamento delle prove teorico/pratiche rilasciavano patenti di guida intestate ai reali interessati ma riportanti le fotografie di chi invece si era effettivamente presentato a sostenere l’esame. Conseguita così l’abilitazione alla guida, gli effettivi intestatari dei documenti denunciavano falsamente lo smarrimento della patente e richiedevano alla Motorizzazione l’emissione del duplicato, allegando una nuova fotografia, quella giusta.
I due organizzatori della truffa si facevano pagare una somma oscillante tra i 5 e gli 8mila euro per ogni patente.