Il sensibile aumento di casi di autismo, disturbi cognitivi e deficit di attenzione di questi ultimi anni sarebbe legato, secondo l’associazione Medici per l’ambiente, ai livelli record, nella nostra regione, di inquinamento, pesticidi e sostanze tossiche presenti nell’aria e non solo. Chiara Tassi ha intervistato la dott.ssa Patrizia Gentilini, oncologa ed ematologa, membro di Isde
“Come Associazione Medici per l’Ambiente – puntualizza la Gentilini- studiamo la letteratura scientifica che riguarda una serie di patologie in drammatico aumento come autismo, disturbi cognitivi, deficit di attenzione e iperattività. Ci sono un’enorme quantità di studi che correlano i danni dello sviluppo cerebrale dei bambini all’inquinamento, ad esempio, dell’aria, così come alla presenza di pesticidi o sostanze tossiche che passano già, in gravidanza, dalla madre al feto”. Affermazioni che allarmano ancora di più se pensiamo che ci troviamo in Pianura Padana, una delle zone più inquinate dell’intero pianeta, in cui accanto ai noti problemi di smog vanno a sommarsi quelli delle aziende, degli inceneritori, dell’uso di pesticidi in una regione agricola come la nostra. Fattori di pressione ambientale estremamente elevati a cui non corrispondono, ad oggi, sostiene la Gentilini, indagini recenti dal punto di vista epidemiologico sul legame salute-inquinamento: “Lo studio più recente presentato in Emilia Romagna è Moniter (progetto promosso e finanziato dalla Regione, iniziato nel 2007 e concluso nel 2011, ndr) con cui si è voluto indagare lo stato di salute della popolazione residente nel raggio di 4 km dagli 8 inceneritori presenti. Gli unici due studi pubblicati su riviste scientifiche hanno dimostrato un aumento statisticamente significativo di aborti spontanei e nati prematuri. Oggi abbiamo centinaia di studi, indagini condotte quasi sempre all’estero e pubblicate sulle più importanti riviste scientifiche, che dimostrano come proprio in relazione al particolato pm2.5 aumentano non solo le morti premature, ma anche il rischio di autismo e le problematiche di cui dicevo prima”.
Come valuta, quindi, il dietrofront della Regione sul blocco dei diesel euro 4? “Si fa esattamente il contrario di quello che dovrebbe essere fatto –conclude la Gentilini- Anche se è vero che il problema non riguarda solo l’Emilia Romagna: dovrebbe esserci una strategia globale di tutte le regioni coinvolte in questa area. E si dovrebbero prendere misure davvero drastiche, facendo capire ai cittadini che ben vengano i sacrifici se questo migliora la qualità dell’aria e tutela la salute, soprattutto dei bambini. Non possiamo essere egoisti al punto tale da mettere a repentaglio non solo le generazioni future, ma già questa. I nostri bambini si ammalano molto di più di quanto accadeva in passato: il registro tumori della Romagna, quello di Modena e quello di Parma registrano oltre 200 casi per milione di bambini all’anno di tumori infantili 0-14 anni, quando la media a livello globale è 140. Come si fa, mi chiedo, a non essere preoccupati…”.