La struttura, la quattordicesima Casa della Salute in provincia di Modena, si rivolge alle molteplici necessità assistenziali dei cittadini offrendo una presa in carico sulla base dei bisogni di tutte le fasce d’età della popolazione, dalla prevenzione primaria all’assistenza dei pazienti fragili e cronici. Visibilità, accessibilità e polifunzionalità sono le parole chiave di un luogo che ha orari di apertura estesi e offre ampie tipologie di risposta. Sono infatti oltre 50 gli ambulatori presenti, suddivisi su quattro piani e che si affacciano su un grande e luminoso open space centrale studiato per accogliere e “abbracciare” i cittadini che entrano nell’edificio. Alla Casa della Salute lavoreranno a pieno regime – e molti sono già in servizio dal 17 settembre scorso – circa 80 persone tra medici, infermieri, ostetriche, psicologi, logopedisti, terapisti per la riabilitazione psichiatrica, educatori, fisioterapisti, tecnici di cardiologia, personale amministrativo, ma anche operatori sociali del Comune di Modena e volontari delle associazioni che collaborano con l’Azienda USL. La Casa della Salute di Modena sarà infatti anche un luogo dove poter sviluppare nuovi percorsi partecipativi, che andranno oltre l’integrazione socio-sanitaria, aprendosi alla Comunità. “Una struttura all’avanguardia da tutti i punti di vista, non ultimo quello ambientale; un luogo di cura, di ascolto e di partecipazione, ma non solo; una casa, appunto, bella, accogliente, funzionale, dove le famiglie e i cittadini, bambini, anziani, pazienti cronici e fragili, potranno trovare un’assistenza di alto livello, dalla prevenzione alle cure specialistiche, grazie alle equipe multiprofessionali presenti - ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini -. Perché questo sono le Case della salute in Emilia-Romagna, luoghi di assistenza, ascolto e cura che la Regione sostiene da anni con grande convinzione, investendo energie progettuali e finanziarie per rafforzarne l’identità e le potenzialità. E i numeri ci danno ragione, perché confermano che, dove sono presenti le Case della salute - e parliamo di 120 in tutta la regione, triplicate negli ultimi nove anni - ci sono stati oltre 6 mila accessi in meno in Pronto soccorso per motivi inappropriati, sono calati i ricoveri ospedalieri per le patologie che possono essere curate in ambulatorio e sono aumentate le prestazioni di assistenza domiciliare. Continuiamo dunque ad investire - ha aggiunto il presidente - per ammodernare gli ospedali esistenti, costruirne di nuovi dove necessario, ma anche per estendere e rafforzare la rete dell’assistenza territoriale, per renderla sempre più vicina ai bisogni, e al domicilio, dei cittadini”.
Il progetto e i lavori sono stati finanziati con fondi dello Stato e della Regione Emilia-Romagna, (Intervento AP23RER ex art. 20 L67/88) e rientra nell’accordo di programma tra Azienda Usl e Comune di Modena per la definizione delle sedi destinate a servizi sanitari. L’investimento complessivo è di 5milioni e 800mila euro, ai quali si erano aggiunti 1 milione e 600mila euro per l’acquisto del terreno che è ora di proprietà dell’Ausl (per un totale di 7milioni e 400mila euro). Giovedì 17 settembre hanno avviato le attività i primi servizi - Neuropsichiatria Infantile, Psicologia Familiare, Servizio Diabetologico, Consultorio Familiare, Punto unico di prenotazione e assistenza di base (accesso esclusivamente su appuntamento per le pratiche di assistenza di base) e gli Ambulatori Infermieristici di Comunità –; seguiranno gli altri servizi, tra cui in particolare gli Ambulatori Specialistici di dermatologia, oculistica, cardiologia e neurologia, il Punto Prelievi, lo Sportello sociale e gli spazi dedicati alle associazioni di volontariato.