Crollo dei contagi, ieri, a Modena e provincia: 104 i nuovi positivi, quando solo martedì erano stati 414, lunedì 530. Ma è in calo costante anche il numero di tamponi (1.663 mercoledì, 1.999 martedì, 3.183 quelli riportati lunedì).
43 i decessi in regione (4 a Modena, ieri), ma continua l’aumento dei ricoveri in ospedale. Nelle ultime 24 ore sono state 12 le persone ricoverate nei reparti covid, +9 quelle in terapia intensiva, che salgono così ad un totale di 90 i pazienti.
Intanto i medici di base sono alle prese con un numero considerevole di casi Covid in questa terza ondata, ma si muovono “a mani nude”. A dirlo il dottor Maurizio Camanzi, segretario della federazione italiana medici di famiglia a Bologna.
Una replica all’appello di alcuni infettivologi dell’ospedale Sant’Orsola che chiedono ai medici di non prescrivere ai pazienti Covid cortisone nei primissimi giorni perché peggiora l’infezione.
Ma le linee guida, nei fatti, non ci sono.
“Un medico di famiglia affronta un paziente con sintomatologia covid correlata “a mani nude” –ha detto Camanzi, intervistato da Micaela Romagnoli - Porta la sua esperienza clinica, un saturimetro, un termometro, ma per questo tipo di pazienti non sono state elaborate linee guida per un utilizzo farmacologico puntuale. Sono state scritte tante guide, da parte di diversi infettivologi, che poi però sono state smentite, sono state variate; insomma, c’è stata una grande confusione”.
“Si va in base alle sintomatologie. - ribadisce Camanzi- Qui la questione è l’utilizzo del cortisone, che sappiamo essere un grande farmaco, ma che purtroppo ha delle controindicazioni. Se vedo un paziente che, con una certa lentezza, peggiora la propria funzionalità respiratoria, se si tratta di un paziente giovane, che non ha sintomatologie particolari, come faccio a non fare un tentativo, nei tempi che ritengo giusti e ovviamente non immediatamente all’esordio della malattia, con il cortisone?! E’ molto difficile escluderlo a priori. E’ chiaro che i pazienti che sono arrivati in pronto soccorso sono quelli a cui il cortisone non ha fatto bene. Ma ce ne sono tanti altri che forse a casa il cortisone lo hanno preso e hanno risolto delle situazioni. Resta comunque tutto su base ipotetica, lo ripeto: non ci sono linee guida”.
Intanto anche a Modena si cercano medici e infermieri per somministrare il vaccino: entro aprile l’Europa promette milioni di dosi per l’Italia e occorre farsi trovare pronti.
Da lunedì, poi, lo ricordiamo, prenderanno il via in Emilia Romagna le prenotazioni del vaccino per la fascia d’età 75-79 anni.