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Modena Società Pornografia: il 10% dei ragazzini ammette di visitare con continuità siti pornografici, compresi i 12enni

Pornografia: il 10% dei ragazzini ammette di visitare con continuità siti pornografici, compresi i 12enni

A rivelarlo i dati di una ricerca di Telefono Azzurro, intervenuta sul caso delle immagini hot diffuse su wa da una sessantina di minorenni modenesi e reggiane. Chiara Tassi ha intervistato il prof. Ernesto Caffo

Lascia un commento | Tempo di lettura 196 secondi Modena - 10 Nov 2017 - 12:20

L’accesso alla pornografia oggi avviene molto presto, addirittura già a 6, 7 anni –conferma il prof Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro- questo perché i motori di ricerca facilitano l’accesso a siti gratuiti che mostrano una sessualità, tra l’altro, molto diretta e molto violenta”. Scene di sesso spregiudicato che poi hanno ovvie ripercussioni da un lato sui processi emotivi e cognitivi dei bambini e dei ragazzi ma non solo: “I ragazzi –continua Caffo- sono portati ad imitare questi comportamenti, che diventano per loro in qualche modo normali. Senza contare poi che a volte questi stessi ragazzi entrano in un processo di comportamenti devianti dal quale è difficile riportarli in una dimensione di normalità”.
Un contatto eccessivo, quindi, con la pornografia, che può influenzare anche lo scambio, nella propria cerchia di amici, di immagini hot di se stessi senza dar troppo peso a quel che si sta facendo. “Questo eccesso di immagini entrato nella vita quotidiana dei ragazzi – prosegue Caffo- che li porta ad utilizzare lo smartphone per riprendere, fotografare e condividere tutto, compreso il proprio corpo che cambia, fa si che molti ragazzi non si rendano conto che queste immagini possano poi girare nella rete e danneggiare loro e la loro reputazione, non solo nell’immediato ma anche in una prospettiva futura, quando questi ragazzini saranno diventati grandi”. Se a questo si aggiunge poi che la rete è per definizione aperta, accessibile a tutti, e chiunque può, con un minimo di conoscenze informatiche, accedere al materiale che ciascuno di noi ha sul proprio cellulare, tutto si fa più pericoloso.
In una situazione del genere diventa sempre più fondamentale il ruolo delle famiglie, dei genitori, che però poco sanno di quello che i ragazzi combinano online: “Sicuramente i genitori hanno fatto un passo indietro nel loro ruolo educativo – conclude Caffo- dimenticando che oggi è la rete la vita quotidiana dei ragazzi. E’ inutile dire torna a casa presto poi lasciare il proprio figlio attaccato al cellulare tutta la notte. I genitori devono vivere il processo di crescita nella rete con i ragazzi e capire i mezzi di comunicazione utilizzati oggi dai loro figli”. Insomma, l’invito non solo rivolto ai genitori ma anche agli insegnanti, è quello di aggiornarsi ed essere particolarmente attenti e prudenti nel capire quando ci sono segnali di difficoltà da parte dei ragazzi, e in quel caso portare subito la situazione all’attenzione delle forze dell’ordine o delle associazioni che, come Telefono Azzurro, possono aiutare i ragazzi e le famiglie.
Pare proprio che, in tema di cyberbullismo, cybersex e cybervite, ciò di cui al giorno d’oggi si ha più bisogno siano adulti più presenti e giovani che non abbiano troppa fretta di crescere.

Per approfondire:
Telefono Azzurro ha dato vita ad un ebook dal titolo Il Nostro Post(o) nella rete, una guida operativa realizzata per far conoscere e orientare gli adulti nella gestione di alcune problematiche connesse all’utilizzo delle tecnologie digitali da parte dei più giovani.

Ricordiamo anche che SOS Il Telefono Azzurro Onlus è presente h24, 365 giorni l’anno, alle linee 1.96.96, 114 Servizio Emergenza Infanzia e nella chat di azzurro.it  

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