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Romagna e regionale Società Il Po scarica in Adriatico 7kg di microplastiche al minuto

Il Po scarica in Adriatico 7kg di microplastiche al minuto

Intanto sui nostri territori si raccolgono dati da analizzare con tecnologie all'avanguardia

Lascia un commento | Tempo di lettura 100 secondi Romagna e regionale - 09 Aug 2019 - 12:25

Sono numeri impressionanti quelli diffusi dal primo monitoraggio delle acque del fiume realizzato in occasione dell’iniziativa di sensibilizzazione ambientale Keep Clean and Run. Ogni minuti il Po scarica nell’Adriatico oltre 7 chili di microplastiche, che diventano oltre mille e 100 chili al giorno. 130, si stima, le specie naturali già contaminate da frammenti plastici.

Intanto sui nostri territori una task force tecnica-operativa, frutto di una convenzione siglata tra Autorità di Distretto del Fiume Po e AIPO, consentirà di pianificare un’azione mirata che consentirà di intervenire in tempo utile sulla base di una scala precisa di priorità ambientali e di sicurezza idraulica. Grazie a tecnologie avanzate sarà possibile proiettare la maggior parte dei potenziali scenari sul sistema arginale ottimizzandone le performance, verificare le stime e le tempistiche di portata, calcolare l'efficienza complessiva del sistema golenale.

L’intesa “Argini Sicuri” mette sotto la lente tecnica dei rispettivi staff una straordinaria e potenziata raccolta di dati utili: “Si procederà ad un rilievo dettagliato, con i sistemi più moderni, delle opere e degli alvei –ha detto a Guglielmo Trupo il direttore di Aipo, Luigi Mille- ma anche del sistema arginale, che in passato ci ha dato qualche sorpresa, come avvenne 5 anni fa sul Secchia. Abbiamo però in programma anche studi più generali, a livello di bacino, a cominciare dal fiume Enza, nel tratto che interessa la provincia reggiana. Qui abbiamo allo studio una serie di interventi che consentano una riqualificazione dell’alveo fluviale, di utilizzo di questo anche per fini ricreativi e sportivi, con, ad esempio, nuove piste ciclabili, in modo da rendere possibile una piena fruizione del fiume”.

Nella foto, dal sito GreenMe, il Po in secca lo scorso aprile 

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