Il neo presidente del Modena, a dimostrazione del progetto serio –parole sue, riferite in un’intervista sempre a Chiara Tassi- che starebbe dietro il nuovo Modena calcio, aveva assicurato che entro la settimana avrebbe pagato ai giocatori almeno gli stipendi di ottobre e, in anticipo, quello relativo al mese di novembre. “Ovviamente le cose cambierebbero – ha detto l’avv. Umberto Calcagno, dell’associazione italiana calciatori che sta curando gli interessi dei calciatori canarini- qui però siamo ai pagherò e alle promesse! Credo che al di la del pagamento nella giornata di oggi, che dubito interverrà, la settimana prossima sarà poi quella veramente decisiva per capire se la società ha la forza per risanare tutti i debiti o se viceversa si andrà verso una procedura fallimentare”. Il rischio nell’imminente, però, è che con lo sciopero che potrebbe interessare le giornate di domani e domenica, e quindi che coinvolgerebbe, di fatto, anche la partita che i canarini hanno in calendario proprio domenica a Fano, si vada per il Modena verso il terzo ko a tavolino consecutivo, a una sola partita dal fallimento. “C’è anche questa ipotesi –conclude Calcagno- a onor del vero occorre sottolineare che in tutte le precedenti gare nelle quali i calciatori hanno dichiarato lo sciopero la federazione e la lega di competenza hanno rinviato la partita, proprio per capire gli sviluppi dei giorni successivi”.
Intanto questa mattina al telefono Aldo Taddeo ci ha confermato che il pagamento non avverrà nella giornata di oggi, ci sono tempi tecnici – ha detto Taddeo – i giocatori se vogliono devono dare fiducia. La volontà c’è – ha continuato il presidente gialloblù- ma mancano ancora tutte le garanzie da parte del comune per riavere lo stadio Braglia, condizione imprescindibile per il risanamento del Modena.