Proseguono a Reggio Emilia gli interrogatori degli imputati per il presunto giro di affidi illeciti di bimbi tolti alle famiglie nella Val d’Enza. Domani sarà la volta dell’indagato eccellente: lo psicoterapeuta torinese Claudio Foti, 68 anni, direttore scientifico della Hansel e Gretel, la onlus finita al centro del ciclone nell’inchiesta Angeli e demoni. Il suo legale, l’avv. Girolamo Andrea Coffari, del foro di Firenze, preannuncia che chiederà la revoca dei domiciliari in quanto il suo assistito è malato di diabete.
“E’ stato fatto un errore nell’individuare in Foti qualche responsabilità –dice l’avvocato, intervistato da Sara Gelli- Ed anche i capi d’accusa sono molto vaghi, e coinvolgono Foti in minima parte. Anche il suo coinvolgimento giudiziario è privo di sostanza”
A suo carico però c’è un’accusa di plagio ai minori…
“Si tratta –spiega il legale- del caso specifico di una ragazzina che arriva a Foti dopo una lunga storia in cui lei stessa ha raccontato alla zia, alla madre, agli assistenti sociali, alla psicologa, di avere subito ed assistito a violenze. Viene presentata al dott. Foti come una ragazzina che ha alle spalle questo passato molto doloroso e lui cerca di aiutarla, di curarla, dando per scontato il passato, ma senza mai suggerire né indurre nulla. E’ la madre stessa della ragazzina a ribadire anche a Foti “Mia figlia si arrabbia se non viene creduta, ci tiene molto ad essere creduta”. Creduta su che cosa? –puntualizza l’avvocato- Sui racconti che questa ragazzina riporta degli abusi che ha subito. Ora, che cosa deve fare uno psicoterapeuta quando gli viene presentato un caso così se non cercare di aiutarlo? Davvero non capisco…”
L’accusa definisce discutibili le modalità con cui vengono condotte le sedute di psicoterapia –come ad esempio l’utilizzo di una macchinetta dell’elettroshock…
“Il dottor Foti non ha mai usato nessuna macchinetta. Io difendo lui, non altri. In ogni caso questa cosiddetta macchinetta, che si chiama Neurotech, la si può facilmente acquistare su Amazon: non da alcuna sensazione elettrica, ma solo una vibrazione come quella del cellulare, data con due manopole. Si tratta di una tecnica utilizzata in tutto l’occidente –la tecnica dell’EMDR- per far riemergere i ricordi, ovviamente in uno spirito di correttezza e di verità dei ricordi, attraverso delle distrazioni. Lo chiamano il doppio focus di attenzione, e non è nulla di illegale. Mezzo mondo della psicoterapia utilizza questa tecnica, ci sono convegni internazionali in cui viene presentata. Anche in questo caso, che comunque non riguarda Foti, mi pare ci sia un errore di base.
Domani è previsto l’interrogatorio di Foti: lei che cosa chiederà?
“E’ stato coinvolta una persona che ha sempre lavorato con coerenza, alla luce del sole. Foti è una risorsa intellettuale enorme per il nostro paese. Chiederò quindi al Gip di riconsiderare i capi d’accusa, perché è difficile comprendere che cosa ci sia, per Foti, di rilevante penalmente. Quest’uomo veramente sta soffrendo un’ingiustizia che non merita. Bisognerebbe dargli una medaglia, ad uno come Foti, non metterlo ai domiciliari. E la testimonianza sta nelle tantissime mail e messaggi di riconoscenza e solidarietà nei confronti di un uomo che ha solo fatto del bene”.