Continua a migliorare la situazione sanitaria in Emilia-Romagna e si punta alla zona bianca da lunedì prossimo: nell’aggiornamento di ieri risultano 155 nuovi positivi. Tre i decessi, a Bologna e Ferrara, tre donne di 82, 87 e 92 anni. 72 i pazienti in terapia intensiva per Covid in regione.
E’ questo il momento di lavorare per fare prevenzione, è questo il momento per andare a Covid-0 e puntare ad un autunno decisamente più tranquillo. Lo sostengono tanti medici e sanitari.
Si deve aumentare il numero di tamponi molecolari, eseguire –ora che non siamo più in emergenza- un tracciamento accurato ed un altrettanto accurato sequenziamento per valutare quasi puntualmente la prevalenza delle varianti.
Chiara Tassi ne ha parlato con Cecilia Masaccio di Io Vaccino, uno dei 3 portali web certificati dall’OMS come portatori affidabili di informazioni sul covid e vaccinazioni:
“Guardando i numeri, non solo a livello regionale ma anche nazionale, la sensazione è questa: si fanno pochi tamponi. Invece è importantissimo continuare a fare un buon tracciamento ed avere più tamponi da utilizzare per le indagini epidemiologiche e per i sequenziamenti, fondamentali per individuare eventuali varianti di interesse o di preoccupazione. Sappiamo che le mutazioni di Sars-Cov2 sono inevitabili, e non è affatto detto che dopo la variante Delta non ne arrivino di ulteriori e ancora più trasmissibili.
Fare bene il tracciamento significa ridurre la circolazione virale e quindi anche ridurre la replicazione del virus e di conseguenza la probabilità di insorgenza della diffusione di varianti. Detto tra noi, tra l’altro: se non esistono varianti italiane del Covid non è perché siamo fortunati e non abbiamo avuto insorgenza, potrebbe anche essere che ci siano sfuggite perché in Italia -e anche in Emilia Romagna- continuiamo a fare pochissimo sequenziamento rispetto a tanti altri paesi.
Dobbiamo ricordare poi che ridurre il rischio di insorgenza di varianti significa -concretamente e realmente- ridurre il rischio che i guariti ed i vaccinati possano infettarsi.
Questo è tanto più importante se pensiamo ad una ripartenza della scuola a settembre tutta in presenza?
Assolutamente. Sarebbe importante fare adesso un sequenziamento con tampone che consentirebbe per tutta l’estate ai giovani di abbassare il rischio di infettarsi e, a loro volta, di infettare. E questo significa anche che a settembre, quando si tornerà a scuola, ci sarebbero meno probabilità di avere positivi in classe e quindi meno contagi.
Per settembre poi noi continuiamo a chiedere che sia messo a punto un piano di screening fatto con dei criteri che variano in base alla prevalenza dei casi sul territorio: non screening a tappeto, quindi, ma a campione diversi in base alle fasce d’età, al grado di scuola, al numero di vaccinati o dei più suscettibili in una data popolazione. Resterà comunque importante fare tanti tamponi di screening oltre ovviamente ad un tracciamento fatto bene laddove ci sono casi positivi.
Anche perché tracciare che non siamo più in emergenza immagino sia più semplice…
Esatto, è più semplice perché abbiamo passato l’intasamento dei laboratori che avevamo con l’emergenza-urgenza della zona rossa. Insomma, è proprio questo il momento di lavorare sull’aspetto preventivo del tracciamento e del sequenziamento.