Caos per gli studenti universitari: la didattica in presenza è prevista sì, ma solo per chi si prenota e non sono pochi i disagi che stanno vivendo i ragazzi e le ragazze iscritti a Unimore.
La quotidiana caccia al posto inizia a mezzanotte e ogni volta è un affannoso conto alla rovescia: c’è chi resta sveglio fino a mezzanotte e chi imposta la sveglia pochi minuti prima. Chi si attarda e si registra al mattino trova il tutto esaurito.
La registrazione deve essere rinnovata ogni giorno selezionando l’aula desiderata e la fascia oraria, ma i posti sono pochi e in presenza vanno solo i più veloci quando il portale web non va in tilt per l’assalto di click.
Per tutti gli studenti viene comunque garantitala possibilità di seguire i corsi in streaming.
Chiara Tassi ne ha parlato con Giovanni Verzellesi, Prorettore Unimore per la sede di Reggio Emilia:
“Non si tratta di un problema generalizzato –ha detto Verzellesi- dipende dal dipartimento e dal corso di laurea. La situazione dei 30mila studenti di Unimore dislocati sulle due città, una 40ina di edifici diversi, ognuno dei quali sede di diversi corsi di studio è un problema piuttosto complesso e che dipende dalla natura specifica delle aule, della struttura, dei corridoi. Ribadisco: nella stragrande maggioranza dei casi non mi risulta che gli studenti abbiano avuto problemi a prenotare l’aula, ma è vero, ci sono alcuni casi specifici in cui questo sta succedendo. Si sta lavorando per cercare di ovviare a questa situazione, lavorando sia sulla App di prenotazione sia aumentando un po’, ove possibile, la percentuale di occupazione delle aule. Non dobbiamo dimenticare che ci sono ancora preoccupazioni legate al distanziamento: ci sono aule con seggiole e sedute che portano ad avere gli studenti uno attaccato all’altro, altre situazione invece in cui le sedute sono sufficientemente distanziate e si può andare quasi al 100% dell’occupazione.
Per non favorire qualcuno anziché qualcun altro non sarebbe possibile introdurre una sorta di rotazione tra gli studenti in modo che, ciascuno un po’, siano tutti presenti –almeno per qualche ora- in aula?
Questa è una possibilità. Diciamo che questo è quel modello di didattica mista che si sta cercando di superare. L’obiettivo a cui si vuole arrivare il più rapidamente possibile è avere una situazione di quasi normalità, con tutti gli studenti che vogliono frequentare che possono farlo. Per alcuni corsi però questo si scontra con la struttura specifica delle aule, ed in questi casi non escludo che si stia lavorando a modifiche anche del tipo da lei suggerito per la gestione delle prenotazioni.
Quali sono dal vostro punto di vista i corsi più affollati?
Parlo di ciò che conosco, quindi nello specifico dei corsi della sede di Reggio. I problemi maggiori credo si abbiano ad ingegneria, ed in particolare nei primi anni, nei due corsi di laurea principali.