Quando nel 2018 si scoprì intercettata, Federica Anghinolfi cambiò di colpo atteggiamento nei confronti dei bambini collocati in affidamento per direttiva del suo ufficio. L’ex capo dei servizi sociali della val d’Enza, a processo con altri 16 imputati per i cosiddetti “fatti di Bibbiano”, ordinò ad esempio che venissero recapitati, e di corsa, i regali di natale e le lettere che i genitori naturali avevano inviato ai figli allontanati, che fino a quel momento non erano mai stati consegnati ai bimbi. A sostenerlo è il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Milano, che ha continuato stamattina in tribunale a Reggio Emilia la sua deposizione come teste della Procura. Anghinolfi, spiega il militare, viene descritta in quel periodo come “molto stressata e sotto pressione”
Altro argomento affrontato è poi quello del centro Hansel & Gretel dello psicoterapeuta Claudio Foti, condannato a quattro anni in primo grado, e alla moglie Nadia Bolognini attuale imputata.