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Regionale Cronaca “E’ stata una tragedia ma può essere un'occasione per rinascere più forti”, parola di Giorgia Meloni

“E’ stata una tragedia ma può essere un'occasione per rinascere più forti”, parola di Giorgia Meloni

La premier Giorgia Meloni dopo aver lasciato in anticipo il G7 in Giappone, nella giornata di ieri, domenica 21 maggio, si è recata nelle zone alluvionate della Romagna per toccare con mano l’entità del disastro. “Il Governo c’è e ci sarà” ha ribadito più volte. Domani è previsto un Consiglio dei Ministri dedicato

Lascia un commento | Tempo di lettura 215 secondi Regionale - 22 May 2023 - 06:38

“E’ stata una tragedia ma può essere un'occasione per rinascere più forti”, parola della premier Giorgia Meloni: dopo aver lasciato in anticipo il G7 in Giappone la presidente del Consiglio ieri, domenica 21 maggio, si è recata nelle zone alluvionate della Romagna per toccare con mano l’entità del disastro. Accompagnata dal viceministro Galeazzo Bignami, Meloni ha girato in auto prima la zona di Ravenna, poi il forlivese e per non dare nell'occhio ha incontrato Bonaccini al casello autostradale di Forlì, per poi proseguire il suo giro a Faenza e di nuovo a Ravenna, incontrando sindaci e cittadini. “La situazione è molto complessa e necessita di molto lavoro ma devo anche dire che ho trovato cittadini orgogliosi che stavano al lavoro e ripetevano ci rimetteremo in piedi. Ho visto tanti giovanissimi che arrivavano da ogni parte d’Italia per dare una mano perché il nostro Paese tira fuori il suo meglio in queste situazioni”. 

Il Governo c’è e ci sarà, ha ribadito più volte la premier: “il nostro compito, al netto dell’incredibile lavoro fatto da Protezione civile, Forze dell’ordine e Forze armate, è quello di garantire risposte immediate”. Per martedì 23 maggio è convocato il Consiglio dei Ministri, che discuterà dei danni e degli aiuti da distribuire, e già da oggi Meloni ha fatto sapere che passerà tutta la giornata con i ministri per ottimizzare i provvedimenti dopo aver ascoltato “le priorità evidenziate dal presidente della regione e dai vari primi cittadini”.

I soldi per gli alluvionati si troveranno “ma occorre fare una stima più precisa dei danni” ha sottolineato Giorgia Meloni, e non saranno quelli del PNRR - Piano nazionale di ripresa e resilienza. “In questa fase è necessario l'uso di altri fondi. Andranno in ogni caso mobilitate molte risorse e anche qui il governo è già al lavoro per capire quali possano essere i fondi da cui attingere, a partire, ad esempio, dal Fondo europeo di solidarietà. I 10-20 milioni che stanzieremo serviranno per garantire i soccorsi, ma servirà molto di più. Al G7 ho registrato una grande solidarietà ma sono numerosi anche i colleghi che mi hanno scritto dicendo di esserci. Nelle prossime ore cercheremo di ottimizzare tali disponibilità”. 

E poi il pensiero è andato alla ricostruzione. Il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini è stato chiaro: “undici anni fa ad essere colpita è stata l’Emilia con un sisma che provocò 12 miliardi di danni, 28 vittime, 45mila sfollati, 10mila imprese toccate o distrutte e oggi un altro terremoto ha sconvolto la Romagna. Ora sono i comuni emiliani a volersi gemellare con quelli romagnoli, in una straordinaria gara di solidarietà. C’è tanta gente per bene che vuole darci una mano, una inimmaginabile ondata di solidarietà. La nostra è una terra fatta così, ci lamentiamo poco e ci rimbocchiamo le maniche. Qui c’è gente che ha perso tutto, avremo bisogno di rimborsi al 100% come fu per il terremoto. Poi serve la ricostruzione materiale di ciò che ha ceduto: sono oltre 600 le strade interrotte parzialmente o spazzate via del tutto e sono 300 le frane attive. L’acqua se ne andrà ma le colline e le montagne non andranno dimenticate. E poi servono norme primarie e procedure speditive”.

Occorre lavorare, ha aggiunto Giorgia Meloni, “sugli indennizzi e sulla ricostruzione ma questo richiede una stima completa e va fatto anche un lavoro sulla semplificazione delle procedure, questa forse è una delle cose maggiormente strategiche: capire dove debba stare la responsabilità, come facciamo a contare le risorse di cui disponiamo in tanti livelli istituzionali e cercare di concentrarle per spendere subito quello che possiamo spendere. Si lavora giorno per giorno ma ci siamo”, ha concluso la premier.

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