E’ partita da un paio di settimane la sperimentazione di Coop Alleanza 3.0 che ha deciso di chiudere, il pomeriggio, il Coop Cafè di via Canaletto sud, bar noto per essere frequentato anche da personaggi poco raccomandabili. Ora le serrande si abbassano alle 14.30. Residenti della zona e clienti della Coop Canaletto parlano già di notevoli miglioramenti: meno persone discutibili ai tavolini del bar, meno alticci in galleria, meno bottiglie di birra abbandonate negli angoli.
Quello che continua a rimanere un problema, sotto la galleria dell’RNord, è la presenza di prostitute che, ad ogni ora del giorno o della notte, attendono i clienti proprio sulle panchine davanti all’ingresso del supermercato, ma anche più in là, appoggiate al muretto del posto di Polizia locale (come mostra la foto). Facce note non solo ai residenti e che, una volta avvicinate da un cliente lo fanno salire in uno dei tanti appartamenti che queste stesse ragazze hanno preso in affitto nel palazzo. Appartamenti di proprietà, molto –troppo- spesso, di italiani che si approfittano di situazioni di disagio per mettere insieme guadagni enormi (Clicca qui per leggere l’approfondimento sulla questione prostituzione all’RNord).
Le forze dell’ordine sanno ma poco possono fare. I controlli nella zona si sono intensificati ma solo una presenza costante, H24, garantirebbe forse un po’ di serenità a coloro che in quel palazzo vivono conducendo una vita “normale”: c’è qualche inquilino regolare, stanco delle continue risse, delle continue chiamate al citofono per aprire la porta esterna a clienti delle prostitute o spacciatori, stanco di dover spigare ai figli perché lungo le scale ci sono persone che bivaccano. Poi ci sono gli universitari dello Studentato Paolo Giorgi, i genitori delle ragazzine che frequentano la palestra “Centro La Fenice” e ancora i lavoratori dello spazio di coworking Junto e i volontari della Croce Rossa. Tante tantissime persone che ogni giorno fanno vivere un palazzo che fatica, però, a trovare la pace che meriterebbe. Perché lì di soldi ne sono stati investiti davvero tanti, e altri ne saranno dato che Cambiamo, la società compartecipata tra Comune e Acer Modena, sta lavorando per creare altri 28 appartamenti –per un totale di 52 posti letto- nel palazzo che già ospita lo Studentato Giorgi per rispondere alla crescente domanda di alloggi per studenti e lavoratori fuori sede.
Anche Coop, dopo il restyling della galleria avvenuto tre anni fa, continua a fare la sua parte. Ora la speranza è che lo stesso inizino a fare anche i proprietari degli appartamenti.
Chiara Tassi